
Pianta di Roma Antica
La carta è stata disegnata, incisa e pubblicata da Mario Cartaro e porta il titolo in alto: CELEBERRIMAE · VRBIS · ANTIQVAE · FIDELISSIMA · TOPOGRAPHIA. La proiezione e la figurazione sono di tipo verticale con alzato. Le indicazioni toponomastiche antiche sono inserite nella pianta, mentre quelle moderne sono elencate in una rubrica posta in basso. In alto a sinistra dedica del Cartaro a Giovanni Giorgio Cesarini, marchese di Civitanova. La dedica incorniciata termina con la data MDLXXIX. A destra avvertenza dell'autore ai lettori in cui egli ricorda la sua pianta di Roma moderna. L'orientamento è con l'indicazione del Nord a sinistra (v. anche tav. 20).
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Roma 1962, II, XXIII, 51.
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, I, XXIII, Roma 1962, p. 68-69.
Esemplare presso la Biblioteca dell'Istituto di Archeologia e Storia dell'Arte in Roma: Roma X. 649. Un altro esemplare è segnalato dal Rocchi e dallo Hülsen al British Museum di Londra: S. 155, n. 10. Il Cartaro si ispira alla pianta grande del Du Pérac (v. tav. 7) ed a quella grande del Ligorio (v. tav. 26). Mario Cartaro, incisore ed editore viterbese, operò a Roma tra il 1560 e il 1588.