
Pianta di Roma nel 1576
La carta porta il titolo in alto: "NOVISSIMAE VRBIS ROMAE ACCVRATISSIMA DESCRIPTIO". La proiezione e la figurazione sono di tipo verticale con alzato, orografica. Le indicazioni toponomastiche, quasi tutte in latino e sono in parte all'interno della carta e parte in una rubrica di 126 numeri. L'orientamento è disposto con il Nord a sinistra: entro un cerchio posto in alto a destra entro la cornice inferiore della targa. In alto da destra a sinistra, dedica dell'autore al Senato romano e una sottoscrizione con la data entro una targa recante in alto lo stemma di Roma. La scala grafica è indicata in mille palmi romani, pari a mt. 223,4. L'altra targa analoga alla precedente porta il sottotitolo ROMAE RENASCES e lupa che allatta i gemelli.
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Roma 1962, II, CXXVI, 238.
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, I, CXXVI, Roma 1962, p. 185.
Esemplare conservato presso la Biblioteca dell'Istituto di Archeologia e Storia dell'Arte in Roma: Roma X. 648. Altro esemplare alla Biblioteca Nazionale di Roma (P. A. 1), proveniente dalla Biblioteca Angelica. Per valutare l'importanza dell'opera di Mario Cartaro è bene tener conto della carta archeologica pubblicata nel 1579 (v. tav. 8).