
Pianta di Roma nel 1623
La carta, composta da 12 porzioni, porta il titolo in alto: NOVA VRBIS ROMAE DECRIPTIO. La proiezione e la figurazione sono di tipo verticale con alzato. Le indicazioni toponomastiche, in latino e in italiano, sono inserite parte all'interno della pianta e parte in una rubrica di 131 numeri collocata in basso. L'orientamento è indicato con il Nord a sinistra. In alto a sinistra, entro una targa, la dedica del De Paoli al signor Carlo Gavotti. A destra, in una cornice barocca, vi è rappresentata una Roma seduta che sorregge una Vittoria alata, sopra di essa gli stemmi di Roma e del Gavotti. In basso a destra, vi è disegnato un cartiglio all'interno del quale sono state abrasate le 4 righe della sottoscrizione. Con l'ausilio dei raggi infrarossi vi si è potuto leggere la parola Claudi alla fine della prima riga, la data 1602 alla fine della terza riga, e XXX alla fine della quarta riga.
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Roma 1962, II, CXLVI, 294.
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Roma 1962, I, CXLVI, p. 207.
Esemplare conservato presso la Biblioteca Nazionale di Roma, P. M. 9. La pianta consta di 12 sezioni di varie dimensioni per un totale complessivo di cm. 131,5 x 141. Secondo lo Hülsen questa pianta riprende il prototipo di Giacomo Gherardi (nota soltanto da un inventario del 1594) e riprodotta a Leida nel 1593 da Timanno de Veen. Va segnalato che la nostra pianta è stata aggiornata perchè si vedono, ad esempio, le statue sulla balaustra della facciata di S. Pietro, il Casino Borghese e la mostra dell'Acqua Paola sul Gianicolo. Francesco Giovanni de Paulis è uno stampatore alla Sapienza.