
Pianta di Roma nel 1625
Si tratta della più grande pianta prospettica di Roma moderna con il titolo posto a sinistra entro una targa ornata del simbolo del Tevere e della lupa nell'atto di allattare i gemelli: ICONOGRAFIA DELLA CITTÀ DI / ROMA /DELINEATA E SCOLPITA IN LEGNO / A' TEMPO DI PAVOLO V. La pianta porta l'anno di pubblicazione del MDCCLXXIV e dell'editore Carlo Losi. La proiezione e la figurazione sono di tipo obliquo-verticale con alzato. Gli edifici sono sono rappresentati con accortezza nei particolari. Le indicazioni toponomastiche sono all'interno della pianta. L'orientamento è con l'indicazione del Nord a sinistra.
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Roma 1962, II, CXLVII, 307.
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Roma 1962, I, CXLVII, p. 208.
Della pianta dell'edizione del 1625, composta da 48 fogli di cm. 54 x 38, non è stato segnalato alcun esemplare tanto che il Frutaz riproduce quella dell'edizione del 1774 ristampata da Carlo Losi e conservata nella Biblioteca Nazionale di Roma e montata su tela. Il Losi per la sua ristampa ha fatto uso delle 48 forme lignee originali dove ha aggiunto il titolo e l'indicazione che la pianta, sotto il pontificato di Paolo V 81605-1621), viene stampata per la prima volta. L'Ehrle in un suo studio ha dimostrato che la pianta è stata disegnata dal Maggi ed edita dal Maupin nel 1625. Altri esemplari sono stati segnalati dallo Hülsen e dallo Scaccia Scarafoni.