
Pianta di Roma nel 1748. Zona delle Terme di Caracalla
Particolare della pianta di Roma del Nolli del 1748 che si compone di 12 fogli. Zona delle Terme di Caracalla, area a sud di Roma, primo foglio dal basso del quadro d'unione (secondo nel quadro d'unione) - (tav. 396) con pianta dettagliata dell'edificio termale posto entro il circuito murario di Aureliano con il alto a sinistra la porta Ostiense (S. Paolo) e in basso a destra la porta Appia (S. Sebastiano). Inoltre in basso veduta con monumenti antichi ed in primo piano basamento marmoreo con dedica a Benedetto XIV da parte dell'autore e titolo della pianta. Ai piedi del basamento "scala di 1000 palmi romani d'architettura" con modulo graduato. A sinistra putto nell'atto di scolpire lo stemma di Benedetto XIV. A destra blocco quadrato sul quale è scolpita dichiarazione dell'autore "misurata, delin(eata) ed a proprie spese data in luce da Giambatta: Nolli Geom: ed Arch(itett)o l'anno 1748". Sul piano del blocco rosa dei venti con due putti. A seguire lungo il lato esterno delle mura aureliane sottoscrizione degli incisori: "Rocco Pozzi romano, Pietro Campana da Sorianom e Carlo Nolli inc." (si veda descrizione e tav. 396 quadro unione; si veda anche per avere una visione d'insieme della Roma settecentesca concentrata nell'area pianeggiante racchiusa dall'ampia ansa del Tevere nel Campo Marzio, A. Esposito, L'organizzazione della difesa di Roma nel Medioevo, Roma 2003, pp. 29-30; I. Insolera, Le città nella storia d'Italia, Roma. Immagini e realtà dal X al XX secolo, Bari 1980, pp. 14-27) - (v. tavv. da 21 a 31).
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Roma 1962, III, CLXIX, 403.
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Roma 1962, I, CLXVII, p. 234-235.
Esemplare composto da fogli singoli e conservati presso la Biblioteca Nazionale di Roma: 18, e Fbis 10 per il volume intitolato Nuova pianta di Roma data in luce da Giambattista Nolli l'anno MDCCXLVIII, dedicato ed offerto dal Nolli al Cardinale Valenti Gonzaga. Fogli che si compongono di: frontespizio (cm. 53 x 37); avviso al lettore; rubrica della pianta, foll. 1, 2, 3, 4; 12 fogli della pianta, foll. 5-28 (fogli di cm. 44 x 69,5); indice alfabetico dei toponimi foll. 29, 30, 31, 32; pianta piccola, foll. 33-34 (cm. 47 x 68,5); pianta del Bufalini ridisegnata e ridotta dal Nolli, foll. 35-36 (cm. 45,7x 69,2). Altri esemplari sono stati segnalati dallo Scaccia Scarafoni e da Arrigoni-Bertarelli. Altri ancora alla Biblioteca Vaticana. Della pianta grande del Nolli esistono due tirature: quella qui riprodotta e una seconda conservata alla Biblioteca Nazionale di Roma (P. R. 4.; P. O.8), alla Biblioteca Casanatense (20. B. I. 2), alla Biblioteca dell'Istituto di Archeologia e Storia dell'Arte di Roma (Roma VII. 135; Roma VII. 200), e alla Biblioteca Vaticana (Mai XI. H. XIII. 31; Ferraioli S. 169; R. G. Arte-arch. S. 666). Alla prima tiratura appartengono l'esemplare della Biblioteca Vaticana (Roma V. S 8) riprodotto dall'Ehrle e dall'edizione del Danesi. La pianta del Nolli rappresenta un lungo lavoro di rilevazione del tessuto romano applicando un rigoroso metodo tecnico, fissando così definitivamente un nuovo modo di rappresentazione cartografica delineata nella proiezione, nella figurazione e nell'orientamento. Dunque uno strumento fondamentale per lo studio della topografia romana. I rami originali della pianta sono stati offerti in dono alla Calcografia Nazionale dalle famiglie dei marchesi Cavalletti e Campanari.