Roma nel XIV sec.

Roma nel XIV sec.
Tavola
2
Titolo

Pianta di Roma nel secolo XIV

Autore
Fra Paolino da Venezia
Disegnatore
Fra Paolino da Venezia
Datazione
1320
Descrizione

Carta senza titolo realizzata a colori su pergamena (Frutaz la riproduce in b/n). Vi è rappresentata la città di Roma dalla forma ad ellisse entro le mura aureliane (così come la pianta 1), con 12 porte, di cui 2 senza nome. Il tracciato delle mura e l'alzato degli edifici, quasi tutti turriti e merlati, sono disegnati in modo rudimentale. Le indicazioni toponomastiche si trovano parte all'interno della pianta e parte sui margini. Oltre le porte l'autore indica anche 29 "posterulae". La topografia è incerta ed anche errata come ad es. la posizione di Monte Mario chiamato Monte Malo. Nel complesso le indicazioni toponomastiche sono pressochè identiche a quelle segnalate nella pianta 143. L'orientamento a sinistra "Septemtrio", a destra "Meridies", in alto "Oriens", in basso "Occidens". Non tutti gli edifici sono stati disposti secondo questo orientamento. Denominazioni ed altre notizie sono inserite ai margini e trascritte nella loro ortografia originale.

Tecnica
Disegno a penna policromo tinteggiato su pergamena
Dimensioni originali
cm. 44 x 28,5
Fonte

A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Roma 1962, II, LXXIV, 145.

Nota bibliografica

A.P. Frutaz, Le piante di Roma, I, LXXIV, Roma 1962, pp. 120-122.

Note

La pianta di Roma ideata da Fra Paolino da Venezia, frate minore, è stata inserita nel suo Compendium detto anche Chronologia Magna terminato nel 1320. Frutaz riproduce l'originale conservato nella Biblioteca Vaticana: Cod. Vat. lat. 1960, fol. 270. Il codice risale agli anni 1334/1339 circa e non è improbabile, secondo il p. Chinato, che lo ha sottoposto ad un accurato esame, che sia l'esemplare delle sue opere offerto da fra Paolino, allora vescovo di Pozzuoli, al re di Napoli Roberto d'Angiò (m. 1343), con il quale ebbe frequenti rapporti diplomatici dapprima e relazioni d'amicizia poi. L'amanuense ha ripetuto con discreta libertà l'originale che aveva sott'occhio, cioè quello pubblicato alla pianta LXXII (tav. 1); basti vedere, per esempio, come ha riprodotto, trasformandola, tutta la zona Vaticana e la basilica di S. Pietro.