
Catasto urbano ordinato da nel 1818 da Pio VII. Mappa del rione IV Campo Marzio (1819-1822)
Foglio 3, via Ripetta, Via del Corso e Via del Babuino, della mappa Catastale del Rione IV Campo Marzio. La proiezione e la figurazione sono di tipo verticale icnografica. Le indicazioni toponomastiche sono all'interno della pianta. Il rilevamento del terreno è stato fatto con la tavoletta pretoriana. L'orientamento è con il nord in alto (v. anche tav. 11).
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Roma 1962, III, CLXXXVII, 469.
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Roma 1962, I, CLXXXVII, p. 254-256.
Esemplare conservato presso l'Archivio di Stato di Roma, fondo Congregazione del Censo "Mappa Rione IV Campo Marzo". I dati tecnici presi sul posto si trovano il tre tipi di registri che contengono notizie sulle vicende edilizie di ogni Rione e sono detti: bastardelli, catastini e broliardi. Il catasto dello Stato Pontificio è stato ordinato da Pio VII ed emanato il 6 luglio 1816 per la riforma della pubblica amministrazione e dei tributi dello Stato Pontificio (Titolo VI. Organizzazione dei dazj e di altri oggetti relativi all'erario, n. 191). Seguirono poi: 1. il regolamento del 22 febbraio 1817, emanato dalla Congregazione dei Catasti, sulle misure metrico decimali ad adottare per i rilevamenti; 2. il motu del 10 dicembre 1818 con cui venne ordinato il succitato catasto urbano di Roma; 3. il chirografico dell'8 gennaio 1819 con legge per la conservazione dei catasti; 4. il motu proprio Manifestammo del 3 marzo 1819 con norme per l'estimo dei beni, seguito dal Regolamento del 20 marzo successivo per l'estimo dei beni e le norme per la compilazione delle mappe, firmato da C. Guerrieri, presidente della Congregazione dei Catasti; 5. il Regolamento dell'11 luglio 1823 della Congregazione del Censo con nuove istruzioni per l'estimo. Una vasta operazione - composta da ingegneri, periti, geometri - affidata da Pio VII alla Congregazione dei Catasti istituita il 6 luglio 1816 (nel 1822 assume la denominazione di Congregazione del Censo). Tra il 1819 e il 1824 tutte le mappe dello Stato pontificio sono state raccolte nell'archivio della presidenza del Censo in numero di 4073 e in cui sono descritti 4 milioni di appezzamenti.