
Pianta di Roma antica
La carta porta il titolo in basso sul fronte di un antico piedistallo: CARTA TOPOGRAFICA / DELLE ANTICHITÀ DI ROMA. La proiezione e la figurazione sono di tipo verticale icnografica, orografica. Fatta eccezione delle mura aureliane e di qualche monumento gli edifici sono accennati con un semplice tratto. Una linea dal segno curvante corre su tutta la carta partendo al tempio di Romolo e terminando al Ponte S. Angelo. Le indicazioni toponomastiche sono entro la pianta e in una rubrica sulla destra e sulla sinistra composta da 77 numeri. In alto a destra spiegazione dell'itinerario archeologico "secondo il metodo dell'Abate Venuti". In basso da sinistra a destra: Arco di Gallieno con frammenti marmorei; piedistallo con titolo della carta e dell'opera del Venuti; tratto di acquedotto; tempio di Vesta; sottoscrizione degli incisori "Nic. Mogalli, e Giov. Petroschi incis."; ara con frammenti.
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Roma 1962, II, XXXVIII, 80.
A.P. Frutaz, Le piante di Roma, Roma 1962, I, XXXVIII, p. 82.
Esemplare conservato presso la Biblioteca Nazionale di Roma: P. Q. 8. 1. Altro esemplare è stato segnalato dallo Sciacca Scarafoni ed un altro è inserito nell'opera alla Biblioteca Vaticana: R. G. Arte-arch. III. 759. La carta è stata ideata da Ridolfino Venuti (archeologo nominato da Benedetto XIV "presidente all'antichità romane") ed incisa da Niccolò Mogalli (incisore operante a Roma dal 1749) e Giovanni Petroschi (incisore attivo a Roma nel 1734 insieme a Paolo Pilaja) per l'opera di R. Venuti, Accurata, e succinta descrizione topografia delle antichità di Roma, parte prima, in Roma, presso Giovanni Battista Bernadò e Giuseppe Lazzarini, 1763, inserita dopo l'introduzione e prima del testo. Il volume è ornato da 96 incisioni di vari autori come: Piranesi, Bellincard, Duflos ed altri.